Concetto di “direzione” nel contesto delle misure restrittive: il Consiglio di Stato italiano chiede specifiche alla Corte di Giustizia UE

22 Luglio 2024

Introduzione

Il Consiglio di Stato italiano ha presentato alla Corte di Giustizia UE una domanda di pronuncia pregiudiziale riguardante il concetto di “direzione” nel contesto delle misure restrittive introdotte dal Regolamento (UE) 833/2014 nei confronti della Russia.

La domanda di pronuncia pregiudiziale

Il Consiglio di Stato italiano ha presentato alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea una domanda di pronuncia pregiudiziale riguardante il concetto di “direzione” nel contesto delle misure restrittive introdotte dal Regolamento (UE) 833/2014 nei confronti della Russia.

 

La domanda di pronuncia pregiudiziale è una prerogativa delle Corti degli Stati membri che permette loro di sottoporre alla Corte di Giustizia questioni interpretative del diritto dell’Unione Europea in casi in cui l’interpretazione di una norma europea sia dirimente per una causa pendente presso il giudice nazionale.

L'interpretazione della norma

Nel caso di specie, la domanda emersa dinnanzi al Consiglio di Stato riguarda l’articolo 5 duodecies lettera c) del Regolamento 833/2024, che vieta di aggiudicare appalti e concessioni a persone fisiche o giuridiche che agiscono per conto o sotto la direzione di cittadini o entità russi. Ci si chiede se il divieto si applichi a una società di diritto italiano, partecipata da società italiana e con soci persone fisiche non cittadini russi, ma della quale due componenti su tre del Consiglio di amministrazione sono cittadini russi e uno dei quali, Presidente e amministratore delegato dello stesso Consiglio di amministrazione, è anche amministratore unico della società controllante al 90%.

 

Spetta quindi ora alla Corte di Giustizia fornire una interpretazione della norma, sulla base della quale il Consiglio di Stato deciderà nella causa pendente.

La controversia

La domanda pregiudiziale in esame deriva da una controversia amministrativa riguardante l’appalto del servizio di caffetteria presso un centro museale. La vicenda è prova del fatto che la normativa delle misure restrittive ha risvolti estremamente pratici e può toccare da vicino qualsiasi impresa ed operatore economico. ZPC offre la propria esperienza e know how alle imprese per aiutarle a navigare la complessità della materia delle sanzioni internazionali.