Due diligence delle imprese ai fini della sostenibilità (CSDDD)

5 Luglio 2024

Introduzione

La finalità della Corporate Sustainability Due Diligence Directive – CSDDD è di imporre alle aziende di grandi dimensioni precise responsabilità relative al rispetto dei diritti umani e dell’ambiente, imponendo loro doveri di dovuta diligenza in tutta la filiera.

La CSDDD non riguarda solo le aziende dell’UE, ma anche le aziende extra UE con attività rilevanti nell’UE.

La nuova Direttiva

È stata pubblicata in data 5 luglio 2024 nella Gazzetta Ufficiale la Direttiva (UE) 2024/1760 del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 giugno 2024 relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità e che modifica la Direttiva (UE) 2019/1937 e il Regolamento (UE) 2023/2859 (Corporate Sustainability Due Diligence Directive – CSDDD). La direttiva è entrata in vigore lo scorso 25 luglio; gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepirla negli ordinamenti nazionali.

Le finalità del CSDDD

La finalità della CSDDD è di imporre alle aziende di grandi dimensioni precise responsabilità relative al rispetto dei diritti umani e dell’ambiente, imponendo loro doveri di dovuta diligenza in tutta la filiera. La CSDDD non riguarda solo le aziende dell’UE, ma anche le aziende extra UE con attività rilevanti nell’UE, applicando in maniera vincolante alcuni dei principi guida volontari delle Nazioni Unite (UN Guiding Principles on Business and Human Rights). In questo senso, la CSDDD si allinea alle altre iniziative di sostenibilità promosse dall’UE con impatti intenzionali anche nei Paesi extra-UE, tra cui ricordiamo quelle relative al lavoro forzato, alla deforestazione e al CBAM (emissioni incorporate di CO2).

Punti-chiave della CSDDD

La direttiva stabilisce:

 

  • obblighi rispetto agli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente (effettivi o potenziali), generati dalle società nell’ambito della loro attività;

 

  • responsabilità per le violazioni di detti obblighi;

 

  • l’obbligo per le imprese di adottare e attuare un piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici che miri a garantire la compatibilità del modello di business e della strategia dell’impresa con la transizione verso un’economia sostenibile;

 

  • ambito di applicazione (con la possibilità di una revisione dei parametri in futuro):
    • imprese stabilite nell’UE con un minimo di 1000 dipendenti e EUR 450 milioni di fatturato netto globale (rispetto a 500 dipendenti e EUR 150 milioni);
    • imprese non stabilite nell’UE con fatturato netto generato nell’UE di EUR 450 milioni;

 

  • tempi di applicazione:
    • dopo 3 anni per imprese con oltre 5000 dipendenti e EUR 1.500 milioni di fatturato;
    • dopo 4 anni per imprese con oltre 3000 dipendenti e EUR 900 milioni di fatturato;
    • dopo 5 anni per imprese con 1000 dipendenti e EUR 450 milioni di fatturato.