La vicenda
Il 3 dicembre 2024, l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro americano ha annunciato di aver raggiunto un accordo di patteggiamento con una impresa tedesca attiva nel settore dei materiali industriali per il settore energetico.
La società, con l’accordo, accetta di versare una sanzione di natura amministrativa pari ad oltre 14,5 milioni di dollari per diverse violazioni delle sanzioni OFAC nei confronti dell’Iran, di cui una parte sospesa alla condizione di implementare di un programma interno di conformità rafforzato.
La vicenda ha avuto origine con l’acquisto, nel 2015, di un impianto di polipropilene dismesso in Australia tramite un intermediario statunitense. L’accordo prevedeva esplicitamente il divieto di rivendita verso Paesi soggetti a sanzioni. Tuttavia, l’impianto venne esportato in Iran, nascondendo il vero destinatario attraverso certificazioni di utilizzo finale false e documenti di trasporto manipolati, dichiarando come destinazione apparente la Turchia. Nonostante i ripetuti tentativi della società statunitense di verificare la destinazione finale e di ribadire gli obblighi contrattuali, i dirigenti della società tedesca fornirono sistematicamente documenti fraudolenti e informazioni fuorvianti.
L’Office of Foreign Assets Control (OFAC) ha considerato la violazione particolarmente grave per la natura deliberata e prolungata delle attività illecite, orchestrate ai più alti livelli aziendali, e per il danno arrecato agli obiettivi delle sanzioni statunitensi. L’impianto fornito all’Iran rappresenta infatti un asset strategico per il settore petrolchimico, con potenziali
L'impatto delle sanzioni USA sui soggetti non statunitensi
Questo caso evidenzia i rischi e i potenziali costi per soggetti non statunitensi che intraprendono transazioni con giurisdizioni o persone soggette a sanzioni, direttamente o indirettamente. Sebbene le operazioni coinvolgessero una società tedesca e un impianto situato in Australia, esse rientravano nella giurisdizione statunitense per il coinvolgimento di un intermediario americano e per l’uso di istituzioni finanziarie statunitensi. Anche l’utilizzo di euro per i pagamenti non ha evitato l’esposizione a responsabilità legali, poiché i fondi sono transitati attraverso banche negli Stati Uniti.
Il Dipartimento del Tesoro, insieme ad altre agenzie statunitensi, ha emesso una nota congiunta nel marzo 2024 per richiamare l’attenzione sulle responsabilità di soggetti stranieri nel rispettare le leggi statunitensi in materia di sanzioni ed esportazioni, con particolare enfasi sui rischi legati a documenti di transazione che omettono o mascherano riferimenti a soggetti o giurisdizioni sanzionate.