In consultazione il decreto sul sistema EPR per il settore tessile-abbigliamento
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), di concerto con il Ministro delle Imprese e del “Made in Italy”, ha predisposto uno schema di decreto per l’istituzione di un sistema EPR (responsabilità estesa del produttore) per la filiera dei prodotti tessili di abbigliamento, calzature, accessori, pelletteria e tessili per la casa.
Sul testo dello schema di decreto è stata avviata una consultazione riservata agli stakeholder principali, che terminerà il 3 marzo. Il decreto di istituzione del sistema EPR ha l’obiettivo di promuovere la sostenibilità dei prodotti e la riduzione degli impatti sull’ambiente, in coerenza con la “Strategia nazionale per l’Economia circolare”.
Nello schema di decreto – riporta il MASE in una nota – il regime di responsabilità estesa prevede che il produttore si faccia carico “del finanziamento e della organizzazione della raccolta, dell’avvio a preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti derivanti dai prodotti tessili”. Gli obblighi potranno essere adempiuti attraverso un sistema di gestione “in forma collettiva o individuale”. Il produttore dovrà assicurare i mezzi finanziari e organizzativi per realizzare una “capillare rete di raccolta dei rifiuti tessili sul tutto il territorio nazionale” e “lo sviluppo di sistemi di raccolta selettivi per incrementare la qualità delle frazioni tessili”. Per quanto riguarda il contributo ambientale, “non dovrà superare i costi necessari per fornire il servizio di gestione dei rifiuti in modo efficiente e dovrà favorire l’innovazione orientata verso modelli di economia circolare”.
Lo schema del decreto è inoltre focalizzato sulla sostenibilità del prodotto e una progettazione volta a ridurre gli impatti ambientali e la generazione dei rifiuti, attraverso la produzione di beni adatti al riutilizzo e alla riparazione, contenenti materiali riciclati e durevoli. Quali misure di eco-progettazione sono citate “l’impiego di fibre tessili e materiali naturali biocompatibili, l’eliminazione di componenti e sostanze pericolose anche con riferimento alle microplastiche rilasciate nell’ambiente, la riduzione di difetti di qualità che portino il consumatore a disfarsene, ma anche l’impiego di tecniche di mischia delle fibre e di tessuti che favoriscano adattabilità a usi multipli e riparabilità.
Nel testo si fa anche riferimento a un sistema di etichettatura digitale “che descriva caratteristiche e composizione fibrosa, indicando parti non tessili di origine animale”.
Il MASE ha inoltre annunciato l’istituzione del CORIT, Centro di Coordinamento per il Riciclo dei Tessili, costituito da tutti i sistemi individuali e collettivi di gestione riconosciuti dal Ministero, che avrà lo scopo di garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati e per garantire il necessario coordinamento dell’attività di raccolta differenziata
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