Le sanzioni dell’Unione Europea nei confronti della Russia

15 Ottobre 2024

Introduzione

In seguito all’invasione dell'Ucraina da parte della Russia, iniziata il 24 febbraio 2022, l'UE ha imposto considerevoli sanzioni senza precedenti nei confronti della Russia, in aggiunta alle misure già in vigore nei confronti della Russia dal 2014, a seguito dell'annessione della Crimea e della mancata attuazione degli accordi di Minsk.

Perché le sanzioni alla Russia?

A partire dal marzo 2014, l’Unione Europea ha imposto misure restrittive nei confronti della Russia in risposta:

 

  • all’annessione illegale della Crimea (2014)
  • all’invasione su vasta scala dell’Ucraina (2022)
  • all’annessione illegale delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson (2022)

 

Le misure sono state pensate per indebolire la base economica della Russia, privandola di tecnologie e mercati fondamentali, e per limitare quindi la sua capacità bellica. L’UE ha inoltre adottato sanzioni anche nei confronti di Bielorussia, Iran e Corea del Nord in risposta al loro sostegno alla Russia nell’aggressione militare nei confronti dell’Ucraina

Che cosa sono le misure restrittive?

Le misure restrittive o “sanzioni” sono uno strumento fondamentale della politica estera e di sicurezza dell’UE, poiché consentono all’UE di rispondere a sfide e sviluppi globali contrari ai suoi obiettivi e valori. Le decisioni in materia di sanzioni sono adottate dal Consiglio dell’Unione europea all’unanimità. Le sanzioni dell’UE sono mirate e riguardano i responsabili delle politiche e delle azioni che l’UE intende influenzare. Non sono rivolte a un Paese o a una popolazione. Non sono punitive, ma cercano invece di indurre un cambiamento nella politica o nella condotta dei soggetti cui sono dirette.

 

Gli obiettivi delle sanzioni includono:

 

  • la salvaguardia dei valori, degli interessi fondamentali e della sicurezza dell’UE;
  • il sostegno alla democrazia, allo Stato di diritto, ai diritti umani e al diritto internazionale
  • la preservazione della pace, la prevenzione dei conflitti e il rafforzamento della sicurezza internazionale

 

Possono essere rivolte a governi di Paesi terzi, a entità non statali, a gruppi e individui; possono comprendere il congelamento dei beni e il divieto di viaggio. L’UE può inoltre adottare sanzioni economiche e misure diplomatiche. Tutte le misure restrittive adottate dall’UE sono conformi agli obblighi derivanti dal diritto internazionale, anche in materia di aiuti umanitari, diritti umani e libertà fondamentali.

Le diverse tipologie di sanzioni

Le sanzioni imposte dall’UE comprendono:

 

  • misure restrittive mirate (sanzioni individuali): riguardano le persone responsabili del sostegno, del finanziamento o dell’attuazione di azioni che compromettono l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina o le persone che traggono beneficio da tali azioni;
  • sanzioni economiche, che mirano a provocare gravi conseguenze per la Russia e a ostacolare la capacità del Paese di proseguire la sua guerra di aggressione;
  • misure diplomatiche e misure in materia di visti.

 

L’UE ha adottato inoltre sanzioni nei confronti di:

 

  • Bielorussia, Iran e Corea del Nord in risposta al loro sostegno alla Russia nell’aggressione militare nei confronti dell’Ucraina;
  • persone ed entità alla luce del costante deterioramento della situazione dei diritti umani in Russia, in particolar modo per la morte di Alexei Navalny.

Le sanzioni individuali

Le sanzioni individuali riguardano individui ed entità ritenute responsabili del sostegno, del finanziamento o dell’attuazione di azioni che compromettono l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina o le persone che traggono beneficio da tali azioni.

 

Attualmente, sono inseriti nei listing oltre 2300 persone ed entità, tra cui:

 

  • il presidente della Russia Vladimir Putin
  • il ministro degli Affari esteri della Russia Sergey Lavrov
  • l’ex presidente dell’Ucraina Viktor Yanukovych
  • Roman Abramovich
  • membri della Duma di Stato russa
  • membri del Consiglio di sicurezza nazionale
  • membri del Consiglio federale della Federazione russa
  • ministri, governatori e personalità politiche locali come il sindaco di Mosca
  • alti funzionari e militari
  • comandanti del Wagner Group
  • imprenditori di spicco e oligarchi
  • propagandisti pro-Cremlino e anti-ucraini.

 

L’elenco comprende anche persone responsabili o coinvolte nelle seguenti azioni:

 

  • i “referendum” del 2022 e le “elezioni” del 2023 nei territori ucraini
  • atrocità commesse a Bucha e a Mariupol
  • attacchi missilistici contro civili e infrastrutture critiche
  • deportazione e adozione forzata di minori ucraini
  • rieducazione militare di minori ucraini
  • reclutamento di mercenari siriani per combattere in Ucraina
  • produzione e fornitura di droni
  • saccheggio del patrimonio culturale dell’Ucraina

 

Nell’elenco delle entità oggetto di sanzioni figurano:

 

  • partiti politici
  • forze armate e gruppi paramilitari, compreso il Wagner Group
  • banche e istituti finanziari
  • organizzazioni dei media responsabili di propaganda e disinformazione
  • società nel settore militare e della difesa
  • società nel settore dell’energia
  • società nei settori dell’aviazione, della cantieristica navale e della costruzione di macchinari
  • società nei settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e delle assicurazioni
  • società coinvolte nell’elusione delle sanzioni
  • PJSC Alrosa, la più grande società di estrazione di diamanti al mondo
  • il movimento Fronte popolare panrusso
  • organizzazioni responsabili di programmi di rieducazione per bambini ucraini e della loro deportazione.

 

Sono inserite nell’elenco anche persone provenienti dall’Iran, dalla Bielorussia e dalla Repubblica popolare democratica di Corea. Queste misure, introdotte per la prima volta nel marzo 2014, sono state prorogate da ultimo fino al 15 marzo 2025.

Le sanzioni economiche

Le sanzioni economiche mirano a ostacolare la capacità del Paese di proseguire l’aggressione nei confronti dell’Ucraina. Nel quadro delle sanzioni economiche, l’UE ha imposto alla Russia una serie di restrizioni all’importazione e all’esportazione. Ne consegue che le entità europee non possono vendere determinati prodotti alla Russia (restrizioni all’esportazione) e che le entità russe non sono autorizzate a vendere determinati prodotti all’UE (restrizioni all’importazione).

 

L’elenco dei prodotti vietati è concepito per massimizzare l’impatto negativo delle sanzioni sull’economia russa, limitando allo stesso tempo le conseguenze per le imprese e i cittadini dell’UE. Per non danneggiare la popolazione russa, le restrizioni all’esportazione e all’importazione escludono i prodotti destinati al consumo e i prodotti dei settori sanitario, farmaceutico, alimentare e agricolo.

 

Nell’elenco dei prodotti che non possono essere esportati dall’UE verso la Russia, si trovano:

 

  • tecnologie d’avanguardia (ad esempio computer quantistici e semiconduttori avanzati, componenti elettronici e software)
  • beni e tecnologie specifici necessari per la raffinazione del petrolio
  • attrezzature, tecnologie e servizi per l’industria dell’energia
  • beni e tecnologie per i settori aeronautico e spaziale (ad esempio aeromobili, motori aeronautici, pezzi di ricambio o tutti i tipi di equipaggiamento per aerei ed elicotteri, carboturbo)
  • prodotti per la navigazione marittima e tecnologie di radiocomunicazione
  • una serie di beni a duplice uso (beni che potrebbero essere utilizzati per scopi sia civili che militari), quali droni e software per droni o dispositivi di cifratura
  • beni di lusso (ad esempio automobili, orologi e gioielli di lusso)
  • armi e materiale connesso di qualsiasi tipo, comprese le armi da fuoco ad uso civile e loro parti
  • prodotti chimici, generatori e termostati
  • componenti informatici, elettronici e ottici
  • apparecchi fotografici, obiettivi, droni giocattolo, laptop e dischi rigidi
  • altri beni che potrebbero rafforzare le capacità industriali della Russia

 

Nell’elenco dei prodotti che non possono essere importati dalla Russia in UE figurano:

 

  • petrolio greggio e prodotti petroliferi raffinati
  • gas di petrolio liquefatto (GPL)
  • carbone e altri combustibili fossili solidi
  • acciaio, ferro e ghisa
  • cemento, bitume e asfalto
  • fili di rame e fili e tubi di alluminio
  • legno, carta, gomma sintetica e materie plastiche
  • elio
  • prodotti ittici, acquaviti, sigarette e cosmetici
  • diamanti e oro, compresi articoli di gioielleria
  • altre merci che contribuiscono al rafforzamento delle capacità della Russia

Le sanzioni sui servizi

L’economia russa dipende fortemente dall’importazione di servizi da imprese europee; per questo, l’UE ha vietato la fornitura di determinati servizi rilevanti per le imprese al governo russo o a qualsiasi persona giuridica, quali società e altri enti o organismi, con sede in Russia.

 

Il divieto riguarda i seguenti servizi a favore della Russia o di cittadini russi:

 

  • servizi di portafoglio, conto o custodia per le cripto-attività
  • servizi contabili, di auditing e di consulenza in materia fiscale
  • servizi di architettura e ingegneria
  • consulenza informatica e giuridica
  • pubblicità, studi di mercato e sondaggi di opinione
  • assistenza tecnica, intermediazione o assistenza finanziaria (in relazione al trasporto marittimo di petrolio russo)
  • diritti di proprietà intellettuale e segreti commerciali (relativi a beni e tecnologie oggetto di altre sanzioni)
  • software gestionale per le imprese
  • software di progettazione e fabbricazione industriali

I divieti sulle importazioni di petrolio

Nel sesto pacchetto di sanzioni adottato dall’UE nel giugno 2022, il Consiglio ha vietato l’acquisto, l’importazione e il trasferimento di petrolio greggio e di taluni prodotti petroliferi trasportati per via marittima dalla Russia all’UE. Le restrizioni si applicano a partire dal 5 dicembre 2022 per il petrolio greggio e dal 5 febbraio 2023 per altri prodotti petroliferi raffinati.

 

È stato inoltre stabilito un tetto sui prezzi applicato al petrolio greggio e agli oli greggi di petrolio o di minerali bituminosi originari della Russia o esportati dalla Russia e trasportati per via marittima. Il tetto sui prezzi si applica a partire dal 5 dicembre 2022 per il petrolio greggio e dal 5 febbraio 2023 per i prodotti petroliferi.

 

L’UE ha inoltre vietato alle navi dell’UE di trasportare petrolio greggio russo e prodotti petroliferi russi verso paesi terzi, nonché la relativa fornitura di assistenza tecnica, servizi di intermediazione e assistenza finanziaria. Il divieto non si applica se il petrolio greggio o i prodotti petroliferi sono acquistati a un prezzo pari o inferiore al tetto sui prezzi del petrolio.

 

Le sanzioni nei confronti dei trasporti

Trasporto su strada

 

L’UE ha vietato agli operatori del trasporto su strada, ai rimorchi e ai semirimorchi russi e bielorussi di trasportare merci nell’UE, anche in transito. Tale divieto mira a limitare la capacità dell’industria russa di acquisire beni chiave e a perturbare il commercio stradale da e verso la Russia. Tuttavia, i paesi dell’UE possono concedere deroghe per:

 

  • il trasporto di energia
  • il trasporto di prodotti farmaceutici, medici, agricoli e alimentari
  • finalità di aiuto umanitario
  • trasporti connessi al funzionamento delle rappresentanze diplomatiche e consolari dell’UE e dei suoi
  • Stati membri in Russia, o delle organizzazioni internazionali in Russia che godono di immunità in virtù del diritto internazionale
  • il trasferimento o l’esportazione in Russia di beni culturali in prestito nel contesto della cooperazione culturale ufficiale con la Russia
  • automobili che dispongono di una targa di immatricolazione di un veicolo diplomatico e che entrano nell’UE o sono utilizzate per scopi umanitari
  • automobili di cittadini dell’UE residenti in Russia che viaggiano verso l’UE

 

Aviazione

 

L’UE ha vietato ai vettori russi di ogni tipo – anche quelli privati – di accedere ai suoi aeroporti e di sorvolare il suo spazio aereo. Di conseguenza, gli aerei immatricolati in Russia o altrove e presi a noleggio o in leasing da un cittadino o un’entità russa non possono atterrare in nessun aeroporto dell’UE e non possono sorvolare i paesi dell’UE. L’UE ha inoltre vietato l’esportazione verso la Russia di beni e tecnologie nei settori aeronautico e spaziale. Di conseguenza, le compagnie aeree russe non possono acquistare aeromobili, pezzi di ricambio o equipaggiamenti per la loro flotta e non possono effettuare le necessarie riparazioni o ispezioni tecniche. Sono vietati i servizi assicurativi e di manutenzione, nonché l’assistenza tecnica connessi a tali beni e tecnologie.

 

Trasporti marittimi

L’UE ha chiuso i suoi porti all’intera flotta mercantile russa. La misura non riguarda tuttavia le navi che trasportano energia, prodotti farmaceutici, medici, agricoli e alimentari, aiuti umanitari, carbone, combustibile nucleare e altri beni necessari al funzionamento delle capacità nucleari a uso civile. La misura non riguarda neppure le navi che necessitano di assistenza alla ricerca di riparo o le navi che fanno uno scalo di emergenza in un porto per motivi di sicurezza marittima o per salvare vite in mare.

 

Il divieto si applica anche alle navi:

 

  • che cercano di eludere le sanzioni cambiando la bandiera russa o l’immatricolazione russa con quella di un altro Stato
  • che effettuano trasbordi da nave a nave e sospettate di violare le sanzioni
  • sospettate di manomettere o disabilitare illecitamente il sistema di identificazione automatica di bordo durante il trasporto di petrolio russo.

Le sanzioni nei confronti del sistema bancario russo

L’UE ha:

 

  • imposto il blocco dell’accesso SWIFT, un servizio di messaggistica che facilita lo scambio di informazioni tra banche e altri istituti finanziari e che collega oltre 11.000 entità in tutto il mondo, impedendo a dieci banche russe e a quattro banche bielorusse di effettuare o ricevere pagamenti internazionali utilizzando lo SWIFT. Queste banche non possono quindi né ottenere valuta estera, né trasferire attività all’estero;
  • vietato l’uso del “sistema di trasmissione dei messaggi finanziari” (SPFS), un servizio di messaggistica finanziaria specializzato sviluppato dalla Banca centrale di Russia al fine di neutralizzare l’impatto delle misure restrittive. Alle entità dell’UE che operano al di fuori della Russia è perciò fatto divieto di collegarsi all’SPFS o a servizi di messaggistica finanziaria specializzati equivalenti;
  • vietato tutte le operazioni con la Banca centrale nazionale russa relative alla gestione delle riserve e delle attività della Banca centrale russa. A seguito del congelamento dei beni della Banca centrale, quest’ultima non può più accedere alle attività detenute presso banche centrali e istituzioni private nell’UE;
  • vietato la vendita, la fornitura, il trasferimento e l’esportazione in Russia di banconote denominate in euro. L’obiettivo è limitare l’accesso al contante in euro da parte del governo russo, della sua Banca centrale e delle persone fisiche o giuridiche in Russia al fine di evitare l’elusione delle sanzioni.

 

Sanzioni analoghe si applicano alla Bielorussia.

Restrizioni nei confronti degli organi di informazione

Allo scopo di contrastare la sistematica campagna internazionale di disinformazione, manipolazione delle informazioni e distorsione dei fatti portata avanti dalla Federazione russa, l’UE ha sospeso le trasmissioni e le licenze di vari organi di disinformazione sostenuti dal Cremlino. Queste restrizioni riguardano tutti i mezzi di trasmissione e distribuzione negli Stati membri dell’UE o ad essi rivolti, compresi il cavo, il satellite, la televisione via Internet (IPTV), le piattaforme, i siti web e le app. L’UE ha imposto sanzioni anche alle organizzazioni dei media e alle persone responsabili di propaganda e disinformazione.

 

In linea con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, queste misure non impediranno a questi organi di informazione e al loro personale di svolgere nell’UE altre attività che non riguardino la radiodiffusione, come ricerche e interviste.

 

Sanzioni a tutela del rispetto dei diritti umani

A causa del costante deterioramento della situazione dei diritti umani in Russia, in particolare nel contesto della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, l’UE ha imposto sanzioni in risposta alle violazioni e agli abusi dei diritti umani in Russia nell’ambito di due regimi di sanzioni:

 

  • regime globale di sanzioni in materia di diritti umani
  • regime di sanzioni specifico per Paese, adottato il 27 maggio 2024

 

Le misure restrittive hanno per oggetto i responsabili di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, della repressione della società civile e dell’opposizione democratica e di azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Russia. Queste misure consistono nel divieto di viaggio nei confronti di persone, nel congelamento dei beni nei confronti di persone ed entità e nel divieto di mettere fondi e risorse economiche a disposizione dei soggetti inseriti in elenco.

 

Le persone e le entità oggetto di queste sanzioni comprendono:

 

  • le colonie penitenziarie in cui Navalny è stato detenuto dal giugno 2022 fino alla sua morte
  • il servizio penitenziario federale della Federazione russa
  • giudici, procuratori e membri della magistratura coinvolti nella morte di Alexei Navalny e nei casi di Vladimir Kara-Murza, Oleg Orlov e Alexandra Skochilenko
  • alti funzionari del sistema penitenziario e del ministero della Giustizia
  • l’organizzazione paragovernativa russa Safe Internet League

 

Il regime specifico per il Paese, adottato nel maggio 2024, consente all’UE di colpire anche chi fornisce sostegno finanziario, tecnico o materiale alle violazioni dei diritti umani in Russia, schi è coinvolto in tali violazioni o è associato a persone ed entità che commettono tali violazioni. il regime sanzionatorio  introduce inoltre restrizioni commerciali per l’esportazione di materiale che potrebbe essere utilizzato a fini di repressione interna, nonché per il materiale, le tecnologie o i software destinati principalmente a essere usati per la sicurezza delle informazioni e per il controllo o l’intercettazione delle telecomunicazioni.

Misure per la lotta all'elusione delle sanzioni

I soggetti sanzionati hanno sviluppato varie tecniche per eludere le sanzioni, quali la falsificazione della natura o dell’origine dei prodotti commercializzati, l’utilizzo di sistemi finanziari complessi, oppure il ricorso alle giurisdizioni di Paesi terzi, nonché per occultare i propri beni.

 

L’UE ha adottato varie misure per evitare e prevenire l’elusione, quali:

 

  • l’ampliamento dei criteri di inserimento nei listing, per consentire di colpire coloro che facilitano l’elusione
  • il rafforzamento della cooperazione bilaterale e multilaterale con i Paesi terzi
  • il sanzionamento delle entità situate in Paesi terzi e coinvolte nell’elusione delle restrizioni commerciali
  • il divieto di transito di prodotti e tecnologie a duplice uso e prodotti destinati all’utilizzo sul campo di battaglia esportati dall’UE verso Paesi terzi attraverso il territorio della Russia
  • il divieto di accesso ai porti dell’UE per le navi che effettuano trasbordi da nave a nave e che sono sospettate di violare le sanzioni
  • il divieto di accesso ai porti dell’UE per le navi sospettate di manomettere o disabilitare illecitamente il sistema di identificazione automatica di bordo durante il trasporto di petrolio russo
  • il divieto di riesportazione di prodotti e tecnologie particolarmente sensibili verso la Russia e per l’uso in Russia (No Russia clause).

 

L’UE ha richiesto che:

 

  • le società madre dell’UE garantiscano che le loro filiali in Paesi terzi non partecipino ad alcuna attività che porti a risultati che le sanzioni vogliono evitare
  • gli operatori dell’UE mettano in atto meccanismi di dovuta diligenza per la vendita a Paesi terzi di prodotti destinati all’utilizzo sul campo di battaglia
  • gli operatori dell’UE che trasferiscono a paesi terzi know-how industriale per la produzione di prodotti destinati all’utilizzo sul campo di battaglia includano disposizioni contrattuali al fine di garantire che tale know-how non sia utilizzato per beni destinati alla Russia.

 

Allo scopo di limitare l’elusione del divieto di fornire servizi di portafoglio, conti o custodia di cripto-attività a cittadini russi e a persone fisiche residenti in Russia, l’UE ha vietato ai cittadini russi o alle persone fisiche residenti in Russia di avere la proprietà o il controllo di persone giuridiche, entità o organismi che forniscano tali servizi ovvero di ricoprirvi cariche negli organi direttivi.

 

In aggiunta, sono ora necessarie notifiche per i trasferimenti di fondi di importo superiore a 100.000 EUR al di fuori dell’UE da parte delle entità stabilite nell’UE di cui la Russia abbia la proprietà o il controllo.

 

 

Le conseguenze nei confronti di soggetti ed entità listati

Le misure restrittive a cui vengono sottoposti i soggetti listati comprendono:

 

  • divieto di viaggio: le persone designate non possono entrare o transitare nei territori dell’UE
  • congelamento dei beni: sono congelati tutti i beni degli individui e delle entità oggetto di sanzioni nell’UE
  • indisponibilità di fondi: le persone e le entità dell’UE non possono mettere fondi a disposizione delle persone o delle entità oggetto di sanzioni

La violazione delle sanzioni è un reato

Il 28 novembre 2022 il Consiglio ha adottato la decisione di aggiungere la violazione delle misure restrittive all’elenco dei “reati dell’UE” incluso nel trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, allo scopo di evitare livelli diversi di esecuzione delle sanzioni negli Stati membri e il rischio di elusione di tali misure. Il 12 aprile 2024 il Consiglio ha adottato nuove norme per garantire che la violazione delle misure restrittive sia configurata come reato. Grazie a queste nuove norme alcune azioni sono considerate reati in tutti gli Stati membri, ad esempio aiutare a eludere un divieto di viaggio, commercializzare beni oggetto di misure restrittive o effettuare attività finanziarie vietate. Sono punibili anche l’istigazione, il favoreggiamento e il concorso in tali reati. Gli Stati membri devono garantire che la violazione delle misure restrittive dell’UE sia punibile con sanzioni penali effettive, proporzionate e dissuasive, diverse a seconda del reato. Tuttavia, la violazione intenzionale delle misure restrittive deve comportare la detenzione quale pena massima.

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