Logo Triman, procedura d’infrazione della Commissione UE contro la Francia

18 Novembre 2024

Introduzione

La Commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro la Francia in riferimento al decreto Triman, sostenendo che i requisiti di etichettatura relativi alle istruzioni per la raccolta differenziata dei rifiuti imposti dalla Francia non sono conformi al principio della libera circolazione delle merci.

Novembre 2024: gli sviluppi della procedura di infrazione

Il 14 novembre 2024 la Commissione ha inviato un parere motivato alla Francia per la mancata risoluzione del conflitto tra le note regole di etichettatura e gli articoli 34-36 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. La Commissione ritiene che la Francia non abbia sostanziato adeguatamente la proporzionalità della misura, stante la disponibilità di altri sistemi meno restrittivi (es. l’etichettatura digitale).

 

La Francia ora ha due mesi di tempo per allineare le regole nazionali con quelle in vigore nell’EU, pena il ricorso della Commissione alla Corte Europea di Giustizia.

 

Per gli imballaggi, il nuovo Regolamento sugli imballaggi e rifiuti di imballaggi andrà a stabilire un sistema armonizzato di etichettatura ambientale. Fino a quel momento, la Commissione sottolinea che le leggi nazionali non dovranno creare barriere ingiustificate sul mercato interno.

La Francia e il logo Triman

La Francia ha adottato una specifica normativa in tema di etichettatura ambientale, che prevede l’utilizzo del logo Triman, il simbolo che produttori, importatori o distributori che introducono sul mercato francese prodotti riciclabili sono tenuti ad esporre, secondo il principio della responsabilità estesa del produttore (EPR), previsto dall’articolo 17 della legge del 10 febbraio 2020 relativa alla lotta contro lo spreco e l’economia circolare (Legge AGEC). Tale simbolo deve inoltre essere sempre accompagnato da indicazioni sul corretto smaltimento destinate ai consumatori.

 

Le tempistiche per l’entrata in vigore dell’obbligo sono pari a 12 mesi a decorrere dall’approvazione ministeriale della segnaletica di settore. Per i prodotti già sul mercato a quella data, ma privi della marcatura, si prevede un ulteriore rinvio dell’obbligo di 6 mesi per consentire l’esaurimento delle scorte.

 

Le categorie di prodotti per i quali è richiesto il logo Triman sono, tra gli altri: mobili e arredi, prodotti tessili, abbigliamento, calzature, articoli per lo sport e il tempo libero, dispositivi elettrici/elettronici, batterie e accumulatori, carta stampata, pneumatici, alcuni prodotti chimici, imballaggi destinati ai nuclei domestici.

La procedura di infrazione

La Commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro la Francia in riferimento al decreto Triman, la normativa francese che disciplina la gestione e il riciclo degli imballaggi e dei prodotti riciclabili. La Commissione sottolinea in particolare che i requisiti di etichettatura relativi alle istruzioni per la raccolta differenziata dei rifiuti imposti dalla Francia non sono conformi al principio della libera circolazione delle merci.

 

La Commissione Europea rileva che, in mancanza di norme Ue armonizzate, l’imposizione di obblighi di etichettatura specifici a livello nazionale rischia di compromettere il principio della libera circolazione delle merci e può portare a effetti ambientali controproducenti. Infatti, tali misure possono anche comportare un aumento del fabbisogno di materiale per l’etichettatura aggiuntiva e ulteriori rifiuti prodotti a causa delle dimensioni dell’imballaggio superiori al necessario. Ad avviso della Commissione, le autorità francesi non hanno valutato la possibilità di adottare soluzioni meno restrittive per gli scambi commerciali tra i paesi membri.

 

La Commissione ha inoltre rimproverato alla Francia la violazione degli obblighi di notifica ai sensi della direttiva sulla trasparenza del mercato unico (Direttiva UE 2015/1535) nella misura in cui la legge non è stata notificata alla Commissione in fase di progetto, prima dell’adozione. La Francia ha ora due mesi di tempo per rispondere alle note sollevate dalla Commissione.

 

Tutte le notizie sul sistema di etichettatura ambientale Triman