Proposta di riforma doganale UE: semplificazione e digitalizzazione dei processi per le imprese

18 Maggio 2023

Il 17 maggio 2023 la Commissione ha presentato una serie di proposte per una riforma dell’unione doganale dell’UE che si prospetta essere la più ambiziosa e completa dalla sua istituzione, con lo scopo di far fronte ad alcune delle principali sfide con cui le dogane UE si trovano a confrontarsi, in particolare:

  • l’enorme aumento dei volumi commerciali, soprattutto nel settore elettronico;
  • la continua e rapida crescita di norme UE che impongono rigorosi controlli alla frontiera;
  • la mutevolezza della realtà geopolitica e le crisi globali.

Le misure, frutto dell’analisi dei dati resi disponibili dalle dogane dell’UE, si prefiggono la semplificazione dei processi doganali per le imprese, in particolare per gli operatori più affidabili e, grazie ad una sempre maggiore digitalizzazione, la riduzione delle procedure doganali ingombranti, sostituendo le dichiarazioni tradizionali con un approccio alla supervisione delle importazioni più smart e basato su dati. Le autorità doganali avranno quindi a disposizione strumenti e risorse per valutare adeguatamente ed eventualmente fermare le importazioni che comportano rischi reali per l’UE, i suoi cittadini e la sua economia.

La nuova autorità doganale europea e la raccolta di dati

Una nuova autorità doganale dell’UE sovrintenderà a un hub di dati doganali che rappresenterà il vero e proprio motore del nuovo sistema. Nel corso del tempo, questo Data Hub sostituirà l’infrastruttura informatica doganale esistente negli Stati membri, risparmiando fino a 2 miliardi di euro all’anno in costi operativi. La nuova autorità contribuirà inoltre a migliorare l’approccio dell’UE alla gestione dei rischi e ai controlli doganali. Nel complesso, le dogane diventeranno più sostenibili e più digitali, contribuendo alla creazione di un mercato unico più sicuro e competitivo.

I tre pilastri della riforma doganale dell’UE

Una nuova partnership con le imprese

Nell’ambito del nuovo hub di dati doganali dell’UE, le imprese che intendono importare merci nell’UE saranno in grado di registrare tutte le informazioni sui loro prodotti e sulle catene di approvvigionamento in un unico ambiente online. I dati raccolti verranno elaborati fornendo poi alle autorità una panoramica a 360 gradi sulle catene di approvvigionamento e sulla circolazione delle merci. Le imprese si troveranno così a interagire con un unico portale al momento della presentazione delle loro informazioni doganali e dovranno presentare i dati una sola volta per più spedizioni. L’hub di dati doganali dell’UE consentirà di importare merci con un intervento doganale minimo, senza però compromettere i requisiti in materia di sicurezza, sicurezza o antifrode.

Gli operatori più affidabili (i cosiddetti “Trust&Check”), ovvero coloro i quali dimostreranno di avere processi aziendali e catene di approvvigionamento completamente trasparenti, potranno immettere in circolazione le loro merci nell’UE senza alcun intervento doganale attivo. La categoria Trust&Check rafforza quindi il già esistente programma di Operatori Economici Autorizzati (AEO) per trader di fiducia.

Un approccio più intelligente ai controlli doganali

Il nuovo sistema darà alle autorità doganali una visione globale delle catene di approvvigionamento e dei processi di produzione delle merci che entrano nell’UE. Tutti gli Stati membri avranno accesso ai dati in tempo reale e saranno in grado di mettere in comune le informazioni per rispondere in modo più rapido, coerente ed efficace ai rischi.

L’intelligenza artificiale sarà utilizzata per analizzare e monitorare i dati e per prevedere i problemi prima che le merci abbiano iniziato il loro viaggio verso l’UE, consentendo alle autorità doganali di concentrare i loro sforzi e le loro risorse in particolare in alcuni ambiti fondamentali. Tra questi, il blocco in ingresso di merci non sicure o illegali e la verifica del rispetto delle normative che vietino l’importazione di beni contrari ai valori comuni dell’UE, ad esempio nel campo dei cambiamenti climatici, della deforestazione, del lavoro forzato.

Le informazioni e le competenze saranno messe in comune e valutate dall’UE attraverso la nuova autorità doganale, che agirà sui dati forniti attraverso l’hub di dati doganali, allo scopo di aiutare gli Stati membri a dare priorità ai maggiori rischi e a coordinare i controlli e le ispezioni, in particolare durante i periodi di crisi. L’hub permetterà inoltre la condivisione di informazioni, migliorando la cooperazione tra le autorità doganali e di vigilanza del mercato e le autorità di contrasto a livello dell’UE e nazionale

Un approccio più moderno all’e-commerce

Grazie alla riforma, gli e-commerce dovranno garantire il rispetto di tutti gli obblighi doganali da parte delle merci vendute online nell’UE. Questo rappresenta una grande novità rispetto a quanto previsto dall’attuale sistema doganale, che attribuisce la responsabilità ai singoli consumatori e vettori. Le piattaforme saranno responsabili di garantire che i dazi doganali e l’IVA siano pagati al momento dell’acquisto, evitando così costi nascosti e ulteriore burocrazia al momento della ricezione del proprio ordine e certificando il rispetto delle norme ambientali, di sicurezza ed etiche dell’UE da parte del prodotto.

Verrà abolita inoltre l’attuale esenzione dei dazi doganali per merci di valore inferiore a 150 euro, ad oggi particolarmente sfruttata per perpetrare truffe, e verrà semplificato il calcolo dei dazi doganali per le merci di basso valore più comuni acquistate al di fuori dell’UE, riducendo a sole quattro le migliaia di categorie di dazi doganali oggi esistenti e rendendo più facile alle piattaforme di e-commerce alle autorità doganali il calcolo dei dazi. Si prevede che tutto questo porterà a un aumento delle entrate doganali pari a 1 miliardo di euro all’anno.

Le tempistiche

La proposta prevede l’apertura del data Hub alle spedizioni di commercio elettronico nel 2028; l’ampliamento ad altri importatori, su base volontaria, è previsto per il 2032.

Nel 2035 verrà attuata una revisione per valutare la possibile estensione a tutti i trader di quanto previsto per gli operatori Trust&Check, ovvero la possibilità di cancellare tutte le proprie importazioni presso le autorità doganali dello Stato membro in cui hanno sede, indipendentemente dal luogo in cui le merci entrano nell’UE. Nel caso l’estensione fosse confermata, verrà attuata a partire dal 2038, anno in cui l’utilizzo del centro dati doganali diventerà obbligatorio.

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