Sanzioni per la violazione delle misure restrittive: gli ultimi casi

17 Luglio 2024

Introduzione

Le autorità, sia unionali che nazionali, svolgono un controllo costante del rispetto dei regimi sanzionatori, imponendo pesanti sanzioni in caso di violazioni. Riportiamo di seguito alcuni casi particolarmente significativi, avvenuti nel corso degli ultimi mesi.

La vigilanza sulle misure restrittive

Parte integrante dei regimi sanzionatori imposti dagli Stati nello svolgimento della loro politica estera sono la vigilanza sul rispetto di tali misure restrittive e le conseguenze sul piano del diritto interno in caso di violazione dei divieti imposti. Gli Stati membri dell’Unione Europea prevedono quindi sanzioni sia amministrative che penali per le persone fisiche o giuridiche europee che compiano azioni che violino le misure restrittive in vigore.

Le autorità, sia unionali che nazionali, svolgono un controllo costante del rispetto dei regimi sanzionatori, imponendo pesanti sanzioni in caso di violazioni. Oltre alla notizia dell’impresa olandese che ha patteggiato una sanzione di oltre 1,5 milioni di euro per aver prestato beni e servizi ad attività sanzionate in seguito all’annessione russa della Crimea, sono stati nelle ultime settimane diversi i soggetti in tutta l’Unione Europea sanzionati dalle autorità nazionali per aver violato le misure restrittive vigenti.

Lituania: sanzionata una società che opera nelle criptovalute

Il Servizio Investigativo per i Crimini Finanziari (FCIS) della Lituania ha concluso infatti le proprie indagini nei confronti della UAB Payeer, un portale di scambio e pagamento in criptovalute, e ha imposto alla società una sanzione amministrativa pari a oltre 9,3 milioni di euro. Secondo la ricostruzione del FCIS, la Payeer avrebbe permesso ai propri utenti di compiere operazioni con banche russe sottoposte a misure restrittive, violando quindi i regimi sanzionatori adottati nei confronti della Federazione russa. Inoltre, sono state riscontrate violazioni della normativa AML (Anti Money Laundering) e contro il finanziamento al terrorismo.

Repubblica Ceca e Germania: sanzioni connesse a esportazione di veicoli di lusso verso la Russia

Una Corte della Repubblica Ceca ha invece comminato una sanzione pecuniaria pari ad euro 143.000 ad un imprenditore responsabile per l’esportazione di tre autoveicoli di lusso verso la Russia, operazione vietata dall’articolo 3 nonies del Reg. (UE) 2014/833.

 

La notizia segue quella simile dello scorso aprile, quando il tribunale di Colonia aveva condannato un individuo ad importanti pene detentive e pecuniarie per aver esportato in Russia veicoli di lusso per un valore complessivo di oltre 4,7 milioni di euro.

Giappone: arrestato un imprenditore per esportazione non autorizzata di beni dual use

Notizie simili provengono anche da Paesi alleati dell’Unione Europea che hanno imposto simili misure restrittive nei confronti della Russia.

È stato infatti arrestato in Giappone un imprenditore di nazionalità russa sospettato di aver violato la “Legge per gli scambi e il commercio estero” nipponica, che impone il rilascio di una autorizzazione per l’esportazione di prodotti soggetti a sanzioni verso la Federazione russa. In particolare, l’imprenditore è responsabile di aver esportato motori per la navigazione marittima categorizzati in Giappone come beni dual use.

La violazione delle misure restrittive diventa reato europeo

Si ricorda che la Direttiva 2024/1226 introduce una definizione comune della condotta di reato e pene minime uniformi per la violazione delle misure restrittive. In particolare, la Direttiva impone agli Stati membri di prevedere pene massime di almeno cinque anni per soggetti responsabili di gravi violazioni delle misure restrittive in vigore.

 

È evidente quindi l’importanza rivestita da adeguate procedure di compliance nello svolgimento delle attività commerciali in particolare con Paesi terzi. A partire dallo svolgimento di verifiche soggettive e oggettive, attraverso l’ausilio della piattaforma ECP 2.0, fino ad arrivare alla predisposizione di Piani Interni di Compliance (ICP – Internal Compliance Program), ZPC rimane al fianco delle imprese nel loro processo di internazionalizzazione.