Sanzioni secondarie ed extraterritoriali: aggiornamenti da Stati Uniti e Regno Unito

13 Settembre 2024

Riportiamo di seguito alcuni significativi aggiornamenti in tema sanzioni, provenienti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. Sono sempre più numerosi i casi che vedono listati individui ed entità non statunitensi, ai sensi delle cosiddette “secondary sanctions”, una particolare tipologia di sanzioni che sembra prendere piede anche nella normativa di altri Paesi, tra cui il Regno Unito.

Il 23 agosto l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato un’espansione delle sanzioni imposte alla Russia in risposta all’aggressione contro l’Ucraina (Executive Order 14024), con la designazione di circa 400 nuovi individui ed entità russe, europee, asiatiche e del Medio Oriente.

L’OFAC è responsabile dell’applicazione delle sanzioni economiche e commerciali contro Paesi, organizzazioni, e individui che minacciano la sicurezza nazionale, la politica estera o l’economia degli Stati Uniti. Gestisce e applica sanzioni basate sulla politica estera e sugli obiettivi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, attraverso anche il congelamento dei beni e la limitazione delle transazioni economiche.

Tra gli individui ed entità listati sono comprese anche persone fisiche ed entità italiane accusate di aver contribuito alle capacità industriali e militari russe. In particolare, avrebbero partecipato a schemi elusivi per fornire, in Russia, materiali e prodotti in violazione delle sanzioni statunitensi.

Gli effetti delle Secondary Sanctions

Contemporaneamente, le autorità statunitensi hanno arrestato un cittadino ungherese sospettato di aver violato le restrizioni commerciali imposte alla Russia.

Secondo la ricostruzione del Dipartimento di Giustizia americano, il cittadino ungherese, in collaborazione con altri soggetti, avrebbe gestito una rete internazionale di forniture stipulando contratti direttamente con vari enti del governo russo e lavorando a progetti su larga scala, come la costruzione di sistemi di comunicazione radio operativi nella regione russa di Kursk, lungo il confine russo-ucraino.

La rete avrebbe quindi concluso accordi con una piccola società statunitense di distribuzione di materiale radiofonico e di telecomunicazione per acquistare ed esportare in Russia radio di tipo militare prodotte negli Stati Uniti. Il gruppo intendeva riesportare tale materiale in Russia tramite uno spedizioniere stabilito in Lettonia.

 

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