USA: sanzionati i principali istituti finanziari russi

26 Novembre 2024

Gli Stati Uniti hanno introdotto ulteriori sanzioni contro la Russia, allo scopo di limitare la capacità del Paese di accedere al sistema finanziario internazionale. Le nuove designazioni hanno conseguenze significative anche per aziende e istituti finanziari europei, a causa dell’efficacia extraterritoriale della normativa sanzionatoria americana.

Il 21 novembre 2024, l’Office of Foreign Assets Contro (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato un inasprimento delle sanzioni contro la Russia, introducendo misure che mirano a limitare ulteriormente la capacità del Cremlino di accedere al sistema finanziario internazionale. Questa azione rientra negli impegni assunti dai leader del G7 per contrastare l’aggressione russa in Ucraina, colpendo specificamente istituzioni e individui coinvolti nel sostegno economico e logistico alla macchina da guerra russa. Data l’efficacia extraterritoriale della normativa sanzionatoria americana, le nuove designazioni portano a conseguenze significative anche per aziende e istituti finanziari europei.

Designazione di Gazprombank e delle sue filiali internazionali

Gazprombank, una delle principali banche russe, è stata inserita nella SDN-List insieme a sei sue filiali estere situate in Lussemburgo, Hong Kong, Cipro, Svizzera e Sudafrica. Secondo OFAC, Gazprombank rappresenta un nodo cruciale per l’acquisto di materiale militare da parte della Russia e gestisce i pagamenti ai soldati russi, inclusi i bonus in denaro erogati dal Ministero della Difesa per incentivare il reclutamento di volontari.

L’inserimento in SDN-List, disposto ai sensi dell’Ordine Esecutivo (E.O.) 14024, comporta il congelamento di tutti i beni della banca e delle sue filiali detenuti negli Stati Uniti o sotto il controllo di soggetti statunitensi. È vietato altresì alle US-persons effettuare transazioni con i soggetti listati. Le restrizioni si estendono a tutte le società controllate da Gazprombank, sia in Russia che altrove, con una quota pari o superiore al 50%, anche se non esplicitamente nominate da OFAC.

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