USA: Trump annuncia dazi del 25% sulle importazioni di acciaio

11 Febbraio 2025

Introduzione

Con un proclama presidenziale (Presidential proclamation), il 10 febbraio 2025 Donald Trump ha annunciato l’imposizione erga omnes, quindi nei confronti di qualsiasi Paese, di dazi del 25% sulle importazioni di acciaio negli Stati Uniti.

Modalità e tempistiche di applicazione dei nuovi dazi

I nuovi dazi entreranno in vigore a partire dal 12 marzo 2025, e si applicheranno a tutte le importazioni di articoli derivati dall’acciaio specificati negli allegati del proclama, di prossima pubblicazione; questi dazi si aggiungono a qualsiasi altro onere doganale già previsto. Tuttavia, il proclama prevede che i dazi non si applichino agli articoli derivati dall’acciaio che, pur essendo lavorati all’estero, sono stati fusi e colati negli Stati Uniti.

 

Il Dipartimento del Commercio monitorerà costantemente l’impatto di queste misure sulle importazioni e sull’industria nazionale, riservandosi la possibilità di apportare modifiche future in base agli effetti osservati sull’economia e sulla sicurezza nazionale.

Il primo governo Trump, i dazi sulle importazioni e le eccezioni introdotte da Biden

Già durante la sua prima amministrazione, Trump aveva imposto consistenti dazi su numerosi prodotti importati, compresi i metalli industriali. Molti dei dazi erano rimasti in vigore anche durante la presidenza Biden, che tuttavia aveva introdotto numerose eccezioni a favore dei principali partner commerciali degli USA, inclusa l’Unione Europea. Le eccezioni introdotte da Biden saranno rimosse per effetto del proclama del 10 febbraio.

I dazi come strumento di politica estera

Le ultime settimane stanno dimostrando come i dazi siano uno degli strumenti di politica estera prediletti dall’attuale governo statunitense, usati come misura utilizzabile unilateralmente al fine di esercitare pressione sugli altri Paesi per ottenere condizioni più favorevoli nel contesto di un negoziato bilaterale, rifiutando così il sistema multilaterale che fino ad ora era stato prevalente nel commercio globale. Questo utilizzo di misure commerciali è fortemente contestato dalla comunità internazionale, che già in passato è ricorsa ai meccanismi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) per ottenere tutela dalle pratiche commerciali protezionistiche degli Stati Uniti.

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